mercoledì 8 giugno 2016

"Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij. Un romanzo cullato.


"Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij. Un romanzo cullato.


    

"Le notti bianche" è un romanzo breve ma molto intenso. Uno dei più bei capolavori della letteratura mondiale. Quando ti accingi a leggerlo, già dal titolo e dal nome dell’autore sei colto da una specie di timore reverenziale, specie se sei reduce dalle opere maggiori, e non sai che cosa aspettarti. La trama è abbastanza semplice e può apparire noiosa ad una lettura superficiale, ma Dostoevskij, si sa, si legge con il cuore, non con la testa e soprattutto, in lui, ciò che va letto è quel non sta scritto, il suo significato intrinseco che spetta al lettore cogliere e recepire. Il protagonista è un sognatore, ma non un sognatore qualsiasi. Un sognatore shilleriano.  Egli vive della sua fantasia, ma non è completamente staccato dalla realtà.  La osserva silenziosamente da lontano, cogliendone tutti gli aspetti, le sfumature e le contraddizioni (“loro non mi conoscono, ma io li conosco tutti”), come una silenziosa telecamera nascosta. La sua routine subisce un ‘inaspettata interruzione quando una sera, rincasando, si imbatte in una ragazza di nome Nastenka e se innamora. I due giovani si danno appuntamento in un parco per quattro notti di seguito durante le quali confidano l’una all’altro la loro vita e i loro pensieri.  La felicità del protagonista, purtroppo, non dura a lungo, poiché Nastenka  ama un altro e gli confida di volerlo sposare. Deluso e triste, il protagonista torna nel suo cantuccio e alle sue fantasie. La prima conclusione che si potrebbe trarre da questa storia è che, secondo Dostoevskij , siano sempre destinati a. morire sotto i feroci colpi di scure della realtà. Questo in effetti è il pensiero shilleriano, al quale il nostro autore si ispirò , ma Dostoevskij non la vede affatto cosi. Esistono ,infatti, tanti tipi diversi di sogni. Alcuni la cui realizzazione dipende interamente da noi, ed altri il cui avverarsi dipende da molte altre circostanze, oltre che dalla nostra volontà; il sogno del nostro protagonista rientra in quest’ultima categoria. L’amore è il più rischioso tra tutti i sentimenti. Abbandonarsi ad esso significa accettare il rischio di prendere una batosta. Da notare è il modo in cui il protagonista reagisce alla delusione. Un eroe occidentale si sarebbe suicidato o trasformato in un misantropo. Lui invece no, anzi il suo cuore trabocca di gratitudine per il destino che gli ha concesso di vivere anche un solo “minuto di beatitudine”.  Ciò che ha vissuto e provato gli rimarrà sempre nel cuore, riscaldandogli l’anima negli anni avvenire, a prescindere dalla deludente conclusione. Scopo dell’autore è , da un lato, raccontare la vite dal suo punto di vista, dall’altro, farci capire che a volte il destino ci fa doni improvvisi, che vanno sempre apprezzati, anche se non portano ciò che ci aspettiamo. È un invito a godersi la vita ,non ad evitarla,  e i sogni sono i lumicini che la illuminano. Alla base di tutto c’è un’ idea che la cultura occidentale stenta a recepire o, per lo meno, la recepiscono solo gli animi più sensibili e aperti: non è importante dove si arriva, ma cosa si prova mentre si va. Non pensare al traguardo ma godersi  ogni istante della corsa. Tesi, questa, che io condivido pienamente e che costituisce la chiave di lettura di tutta l’opera  dostoevskiana  e della letteratura russa in generale. Questi personaggi ,figli di un popolo completamente diverso   dagli altri popoli europei, vogliono godersi la vita fino in fondo, si abbandonano ad essa tanto nella negatività quanto nella positività. Non conoscono il rimpianto della rinuncia ad un tentativo. E che dire poi dello stile? Fluido e scorrevole come solo Dostoevskij sa fare. Una volta cominciato a leggere non puoi smettere neanche se lo  vuoi.  Durante la lettura ci si sente sollevare dolcemente  e trasportati insieme all’eroe per le strade di Pietroburgo . si ha la sensazione di essere cullati, come un bimbo. Se questo romanzo avesse un suono, sarebbe quello di un carillon. Dolce , che scioglie i nervi e ti scrolla via di dosso tutta la tensione della realtà. Per questo "Le notti bianche" è un'ottima lettura serale. Un romanzo breve che racchiude un significato grandissimo; intenso ma dolce e rilassante. Un autentico gioiello.






1 commento:

  1. Buonasera a tutti i nostri lettori. Da oggi il nostro blog si arricchisce della presenza di una lettrice speciale nonché giovane autrice promettente che recensirà per noi e con noi i libri che ha amato: Selene Luise. Buona lettura.

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