sabato 25 giugno 2016

Phobia. Appuntamento con la paura





Phobia. Appuntamento con la paura

Quando leggi un libro di Dorn, il  solo  vedere la copertina ti fa sentire un brivido lungo la schiena. Il brivido che prova il funambolo mentre cammina a metri e metri di altezza, o quello del surfista mentre si accinge a cavalcare l’onda tanto attesa. Dal momento in cui apri il libro, non vedi l’ora di conoscere il protagonista e di farti trascinare nella spirale di demoni e sentimenti che è la mente umana. L’ultimo libro di Dorn, però, ha qualcosa di diverso rispetto ai precedenti. Non si limita a raccontare per il puro intrattenimento o per il piacere terribile ed euforico che da la suspense. No. Questo contiene un insegnamento. Che tutti noi, come la protagonista, abbiamo dentro un demone, una phobia appunto, che se non controllato può toglierci quanto c’è di più bello nel vivere. Essa, però, va a braccetto con la coscienza. Quella voce senza nome che, incurante della nostra codardia, ci spinge a scavarci dentro. Ad affrontare a spada tratta ciò che ci paralizza. Nel romanzo, è impersonata dall'“uomo con le cicatrici” che prende le identità altrui per nascondere la propria. All'inizio assume le vesti del  voyeur psicopatico , per poi rivelarsi, alla fine, un poveretto a cui la vita ha tolto tutto, le cui azioni sono dettate solo dallo scopo di ammonire gli altri a non sprecare l’esistenza nel rincorrere frivolezze senza costrutto, ma ad aver cura e a godere di ciò che si ha, perché la vita potrebbe togliertelo da un momento all' altro. Allora il lettore, dopo averlo odiato, prova compassione per questo disgraziato. Quasi ammirazione, verso le ultime pagine. Libro consigliato agli amanti del genere e, soprattutto, a tutti quelli che sono stati presi a schiaffi dalla vita.








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