mercoledì 26 febbraio 2020

Ellen Bass - INDIGO



Ellen Bass è una scrittrice, autrice di bestsellers, poetessa e attivista di lungo corso.



Fotografia di Irene Young (https://www.coppercanyonpress.org)





Ha pubblicato numerosi e premiati libri di poesie, tra cui Like a Beggar, The Human Line e Mules of Love. Ha curato assieme all’autrice Florence Howe, leader del moderno movimento femminista, la prima grande antologia di poesia femminile No More Masks!, e i suoi libri di saggistica includono The Courage to Heal: A Guide for Women Survivors of Child Sexual Abuse e Free Your Mind: The Book for Gay, Lesbian and Bisexual Youth. (Il coraggio di guarire: Una guida per donne sopravvissute all'abuso sessuale minorile e Libera la tua mente: libro per giovani gay, lesbiche e bisessuali.) 
Sue poesie sono apparse frequentemente in The New Yorker, American Poetry Review e in molte altre riviste. Tra i suoi premi ci sono borse di studio del National Endowment for the Arts e del California Arts Council, tre premi Pushcart, il Lambda Literary Award, il Pablo Neruda Prize, il Larry Levis Prize e il New Letters Prize. Cancelliera dell'Accademia dei poeti americani, Bass ha diretto laboratori di poesia nella prigione di stato della Salinas Valley e nelle carceri di Santa Cruz. Insegna nel programma di scrittura MFA presso la Pacific University e vive con sua moglie a Santa Cruz, in California. Il titolo del suo prossimo libro Indigo, di cui qui presentiamo una breve selezione di poesie in traduzione e che sarà pubblicato questa primavera, riprende il titolo di un poema evocativo e altamente personale, originariamente pubblicato in The New Yorker e ripubblicato in The Academy of American Poets.
L'immagine chiave del poema - un giovane tatuato a colori vividi - ha ispirato anche il design di copertina.
Di Ellen Bass ho precedentemente tradotto una bellissima poesia pubblicata in “Like a Beggar” dal titolo Il mondo ha bisogno di te che riprende i celebri versi della Nona Elegia di Rainer Maria Rilke: ogni cosa qui sembra aver bisogno di noi...







Di Rilke ho ritrovato altri echi nelle pagine di Indigo libro in cui ci sorprende una poesia minuziosa, attenta a registrare i particolari e con una forte componente biografica in cui le suggestioni classiche sembrano entrare in simbiosi con una narrazione poetica
contemporanea che accoglie tutte le sfumature emotive della scrittura: dall’ironia, alla malinconia, alla passione fino al più brutale senso di perdita o all’intenso stordimento del dolore, della malattia e dell'invecchiamento.






Mark Doty, autore di Deep Lane Poems le ha commentate così: “Le poesie di Ellen Bass sono incredibili, tenere, affamate e assolutamente brillanti, senza alcun timore nel porgere attenzione a ogni sfumatura di sentimento.”

In queste ultime poesie Ellen Bass offre al mondo logoro ma sempre ricco di bellezza la sua costante attenzione, la sua sconcertante precisione. Sono poesie da assaporare, aggraziate nella fusione di narrativa e testo, meravigliose nella loro complessità. (Kickstarter.com)

“Ciò che amo di più di questo libro sono le sue sottigliezze, i modi in cui instilla in qualsiasi lettore la necessità di girare pagina, di sapere di più anche quando questo significa aggiungere dolore al cuore. [Avrete] in mano il lavoro di una strega al culmine dei suoi poteri.” —Jericho Brown, autore di The Tradition 


Ellen è stata sostenitrice per tutta la vita di coloro che altrimenti non avrebbero testimoni, compresa la comunità LGBTQ, i sopravvissuti agli abusi e le persone incarcerate. La sua compassione si mostra attraverso la delicatezza della poesia nelle pagine di Indigo. 

“[La poesia di Ellen Bass] canta con la chiarezza di una sola voce in una grande sala da concerto e con la solennità di un intero coro nel finale di un'opera da tutto esaurito.”—Il Rumpus 

Questi tre testi che ho scelto e tradotto mostrano chiaramente la duttilità del linguaggio poetico che sa accogliere con grazia tutte le emozioni umane più complesse, anche e soprattutto quelle più intime che, altrimenti, non riusciremmo mai a esternare pubblicamente senza il suo ausilio. 



Valentina Meloni




Any Common Desolation 

can be enough to make you look up
at the yellowed leaves of the apple tree, the few
that survived the rains and frost, shot
with late afternoon sun. They glow a deep
orange-gold against a blue so sheer, a single bird
would rip it like silk. You may have to break
your heart, but it isn’t nothing
to know even one moment alive. The sound
of an oar in an oarlock or a ruminant
animal tearing grass. The smell of grated ginger.
The ruby neon of the liquor store sign.
Warm socks. You remember your mother,
her precision a ceremony, as she gathered
the white cotton, slipped it over your toes,
drew up the heel, turned the cuff. A breath
can uncoil as you walk across your own muddy yard,
the big dipper pouring night down over you, and everything
you dread, all you can’t bear, dissolves
and, like a needle slipped into your vein –
that sudden rush of the world. 


Qualsiasi comune desolazione 

può essere abbastanza per farti alzare lo sguardo
alle foglie ingiallite del melo, le poche
che sono sopravvissute alle piogge e al gelo, un fotogramma
con il sole del tardo pomeriggio. Illuminate di un profondo
oro-arancio contro un blu così puro, che un solo uccello
potrebbe fenderlo come seta. Forse dovresti fermare
il tuo cuore, ma non c’è niente
da sapere neppure un momento di vita. Il suono
di un remo in uno scalmo o un ruminante
che strappa l’erba. L'aroma dello zenzero grattugiato.
Il neon rosso rubino dell'insegna del negozio di liquori.
Calzini caldi. Ricordi tua madre,
la sua precisione, una cerimonia, mentre arricciava
il cotone bianco, lo faceva scivolare sulle dita dei piedi,
lo allungava sul tallone, ne srotolava il risvolto. Un afflato
può svolgersi mentre cammini attraverso il tuo cortile fangoso,
il Gran Carro che riversa la notte su di te e tutto ciò
che temi, tutto ciò che non puoi sopportare, si dissolve
e, come un ago infilato nella tua vena –
quell'improvviso precipitarsi del mondo


*



Marriage 

When you finally, after long suffering, lay
the length of your body on mine, isn’t it
like the strata of earth, the pressure
of time on sand, mud, bits of shell, the moving
water, wind, ice that carry the minutes,
minerals that fuse sediment into rock.
How to bear the weight, with every
flake of bone pressed in? O love,
it is balm and it seals. It binds us tight
as the fur of a rabbit to the rabbit.
When you strip it, grasping the edge
of the sliced skin, pulling the glossy membranes
apart, the body is warm and limp, if you could,
you’d climb inside that wet, slick skin
and carry it on your back. This is not
neat and white and lacy like a wedding,
not the bright effervescence of champagne
spilling over the throat of the bottle. This visceral
bloody union that is love but
beyond love. Beyond charm and delight
the way you to yourself are past charm and delight.
This is the shucked meat of love, the alleys and broken
glass of love, the dizzy, hoarse cry, the stubborn hunger.


Matrimonio 


Quando finalmente, dopo lunga sofferenza, distendi
in lunghezza il tuo corpo sul mio, non è
come gli strati della terra, il peso
del tempo su sabbia, fango, pezzetti di conchiglia, il movimento
di acqua, vento, ghiaccio che trascinano minuti,
minerali che fondono sedimenti nella roccia.
Come sopportarne il peso, con ogni
scheggia di osso pressata? Oh amore,
è balsamo e sigilla. Ci unisce strettamente
come è salda al coniglio la sua pelliccia.
Quando lo spelli, afferrando il bordo
della pelle tagliata, separando le membrane lucide
a parte, il corpo è caldo e inerte, se potessi,
ti arrampicheresti dentro quella pelle bagnata e liscia
e la appoggeresti sulla tua schiena. Tutto questo non è
pulito e candido e orlato di pizzo come un matrimonio,
non ha la brillante effervescenza dello champagne
che spilla da un collo di bottiglia. Questa viscerale
sanguinosa unione che è amore ma
è oltre l'amore. Oltre la malia e il piacere
il modo in cui tu stesso hai oltrepassato malia e piacere.
Questa è la carne sgusciata della passione, i vicoli e l’infranto calice d’amore, il mancamento di un pianto sommesso, l’ostinato languore.

*

The Kitchen Counter 

Today I heard a young woman read a poem
in which her husband lifts her bare bottom
onto the kitchen counter
and, in the next line, spreads her legs.

The marriage has problems. They may already be divorced.
But suddenly I am ruing the fact
That no one has lifted my bottom onto a kitchen counter.

Not when my bottom trotted high and proud.
And not when it began to eye the floor
as if contemplating its future.

And now, I’m going to die
without ever being taken on those cold hard tiles.
Don’t tell me it’s not too late. It is. 



Il bancone della cucina 

Oggi ho ascoltato una giovane donna leggere una poesia
in cui suo marito le solleva il sedere scoperto
sul bancone della cucina
e, nel verso successivo, le divarica le gambe.

Il matrimonio crea problemi. Potrebbero già essere divorziati.
Ma improvvisamente mi sto rammaricando del fatto
che nessuno ha sollevato il mio sedere su un bancone della cucina.

Non quando il mio fondoschiena trotterellava alto e orgoglioso.
E neppure quando ha iniziato a guardare il pavimento
come se stesse contemplando il suo futuro.

E adesso, sto per morire
senza mai essere stata presa su quelle fredde piastrelle dure.
Non ditemi che non è troppo tardi. Lo è.




Poems from Еllen Bass’s forthcoming book “Indigo” (Copper Canyon Press, April 2020) Poesie tratte dal libro di prossima uscita “Indigo” (Copper Canyon Press, April 2020) https://www.ellenbass.com






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