mercoledì 26 febbraio 2020

Ellen Bass - INDIGO



Ellen Bass è una scrittrice, autrice di bestsellers, poetessa e attivista di lungo corso.



Fotografia di Irene Young (https://www.coppercanyonpress.org)





Ha pubblicato numerosi e premiati libri di poesie, tra cui Like a Beggar, The Human Line e Mules of Love. Ha curato assieme all’autrice Florence Howe, leader del moderno movimento femminista, la prima grande antologia di poesia femminile No More Masks!, e i suoi libri di saggistica includono The Courage to Heal: A Guide for Women Survivors of Child Sexual Abuse e Free Your Mind: The Book for Gay, Lesbian and Bisexual Youth. (Il coraggio di guarire: Una guida per donne sopravvissute all'abuso sessuale minorile e Libera la tua mente: libro per giovani gay, lesbiche e bisessuali.) 
Sue poesie sono apparse frequentemente in The New Yorker, American Poetry Review e in molte altre riviste. Tra i suoi premi ci sono borse di studio del National Endowment for the Arts e del California Arts Council, tre premi Pushcart, il Lambda Literary Award, il Pablo Neruda Prize, il Larry Levis Prize e il New Letters Prize. Cancelliera dell'Accademia dei poeti americani, Bass ha diretto laboratori di poesia nella prigione di stato della Salinas Valley e nelle carceri di Santa Cruz. Insegna nel programma di scrittura MFA presso la Pacific University e vive con sua moglie a Santa Cruz, in California. Il titolo del suo prossimo libro Indigo, di cui qui presentiamo una breve selezione di poesie in traduzione e che sarà pubblicato questa primavera, riprende il titolo di un poema evocativo e altamente personale, originariamente pubblicato in The New Yorker e ripubblicato in The Academy of American Poets.
L'immagine chiave del poema - un giovane tatuato a colori vividi - ha ispirato anche il design di copertina.
Di Ellen Bass ho precedentemente tradotto una bellissima poesia pubblicata in “Like a Beggar” dal titolo Il mondo ha bisogno di te che riprende i celebri versi della Nona Elegia di Rainer Maria Rilke: ogni cosa qui sembra aver bisogno di noi...







Di Rilke ho ritrovato altri echi nelle pagine di Indigo libro in cui ci sorprende una poesia minuziosa, attenta a registrare i particolari e con una forte componente biografica in cui le suggestioni classiche sembrano entrare in simbiosi con una narrazione poetica
contemporanea che accoglie tutte le sfumature emotive della scrittura: dall’ironia, alla malinconia, alla passione fino al più brutale senso di perdita o all’intenso stordimento del dolore, della malattia e dell'invecchiamento.






Mark Doty, autore di Deep Lane Poems le ha commentate così: “Le poesie di Ellen Bass sono incredibili, tenere, affamate e assolutamente brillanti, senza alcun timore nel porgere attenzione a ogni sfumatura di sentimento.”

In queste ultime poesie Ellen Bass offre al mondo logoro ma sempre ricco di bellezza la sua costante attenzione, la sua sconcertante precisione. Sono poesie da assaporare, aggraziate nella fusione di narrativa e testo, meravigliose nella loro complessità. (Kickstarter.com)

“Ciò che amo di più di questo libro sono le sue sottigliezze, i modi in cui instilla in qualsiasi lettore la necessità di girare pagina, di sapere di più anche quando questo significa aggiungere dolore al cuore. [Avrete] in mano il lavoro di una strega al culmine dei suoi poteri.” —Jericho Brown, autore di The Tradition 


Ellen è stata sostenitrice per tutta la vita di coloro che altrimenti non avrebbero testimoni, compresa la comunità LGBTQ, i sopravvissuti agli abusi e le persone incarcerate. La sua compassione si mostra attraverso la delicatezza della poesia nelle pagine di Indigo. 

“[La poesia di Ellen Bass] canta con la chiarezza di una sola voce in una grande sala da concerto e con la solennità di un intero coro nel finale di un'opera da tutto esaurito.”—Il Rumpus 

Questi tre testi che ho scelto e tradotto mostrano chiaramente la duttilità del linguaggio poetico che sa accogliere con grazia tutte le emozioni umane più complesse, anche e soprattutto quelle più intime che, altrimenti, non riusciremmo mai a esternare pubblicamente senza il suo ausilio. 



Valentina Meloni




Any Common Desolation 

can be enough to make you look up
at the yellowed leaves of the apple tree, the few
that survived the rains and frost, shot
with late afternoon sun. They glow a deep
orange-gold against a blue so sheer, a single bird
would rip it like silk. You may have to break
your heart, but it isn’t nothing
to know even one moment alive. The sound
of an oar in an oarlock or a ruminant
animal tearing grass. The smell of grated ginger.
The ruby neon of the liquor store sign.
Warm socks. You remember your mother,
her precision a ceremony, as she gathered
the white cotton, slipped it over your toes,
drew up the heel, turned the cuff. A breath
can uncoil as you walk across your own muddy yard,
the big dipper pouring night down over you, and everything
you dread, all you can’t bear, dissolves
and, like a needle slipped into your vein –
that sudden rush of the world. 


Qualsiasi comune desolazione 

può essere abbastanza per farti alzare lo sguardo
alle foglie ingiallite del melo, le poche
che sono sopravvissute alle piogge e al gelo, un fotogramma
con il sole del tardo pomeriggio. Illuminate di un profondo
oro-arancio contro un blu così puro, che un solo uccello
potrebbe fenderlo come seta. Forse dovresti fermare
il tuo cuore, ma non c’è niente
da sapere neppure un momento di vita. Il suono
di un remo in uno scalmo o un ruminante
che strappa l’erba. L'aroma dello zenzero grattugiato.
Il neon rosso rubino dell'insegna del negozio di liquori.
Calzini caldi. Ricordi tua madre,
la sua precisione, una cerimonia, mentre arricciava
il cotone bianco, lo faceva scivolare sulle dita dei piedi,
lo allungava sul tallone, ne srotolava il risvolto. Un afflato
può svolgersi mentre cammini attraverso il tuo cortile fangoso,
il Gran Carro che riversa la notte su di te e tutto ciò
che temi, tutto ciò che non puoi sopportare, si dissolve
e, come un ago infilato nella tua vena –
quell'improvviso precipitarsi del mondo


*



Marriage 

When you finally, after long suffering, lay
the length of your body on mine, isn’t it
like the strata of earth, the pressure
of time on sand, mud, bits of shell, the moving
water, wind, ice that carry the minutes,
minerals that fuse sediment into rock.
How to bear the weight, with every
flake of bone pressed in? O love,
it is balm and it seals. It binds us tight
as the fur of a rabbit to the rabbit.
When you strip it, grasping the edge
of the sliced skin, pulling the glossy membranes
apart, the body is warm and limp, if you could,
you’d climb inside that wet, slick skin
and carry it on your back. This is not
neat and white and lacy like a wedding,
not the bright effervescence of champagne
spilling over the throat of the bottle. This visceral
bloody union that is love but
beyond love. Beyond charm and delight
the way you to yourself are past charm and delight.
This is the shucked meat of love, the alleys and broken
glass of love, the dizzy, hoarse cry, the stubborn hunger.


Matrimonio 


Quando finalmente, dopo lunga sofferenza, distendi
in lunghezza il tuo corpo sul mio, non è
come gli strati della terra, il peso
del tempo su sabbia, fango, pezzetti di conchiglia, il movimento
di acqua, vento, ghiaccio che trascinano minuti,
minerali che fondono sedimenti nella roccia.
Come sopportarne il peso, con ogni
scheggia di osso pressata? Oh amore,
è balsamo e sigilla. Ci unisce strettamente
come è salda al coniglio la sua pelliccia.
Quando lo spelli, afferrando il bordo
della pelle tagliata, separando le membrane lucide
a parte, il corpo è caldo e inerte, se potessi,
ti arrampicheresti dentro quella pelle bagnata e liscia
e la appoggeresti sulla tua schiena. Tutto questo non è
pulito e candido e orlato di pizzo come un matrimonio,
non ha la brillante effervescenza dello champagne
che spilla da un collo di bottiglia. Questa viscerale
sanguinosa unione che è amore ma
è oltre l'amore. Oltre la malia e il piacere
il modo in cui tu stesso hai oltrepassato malia e piacere.
Questa è la carne sgusciata della passione, i vicoli e l’infranto calice d’amore, il mancamento di un pianto sommesso, l’ostinato languore.

*

The Kitchen Counter 

Today I heard a young woman read a poem
in which her husband lifts her bare bottom
onto the kitchen counter
and, in the next line, spreads her legs.

The marriage has problems. They may already be divorced.
But suddenly I am ruing the fact
That no one has lifted my bottom onto a kitchen counter.

Not when my bottom trotted high and proud.
And not when it began to eye the floor
as if contemplating its future.

And now, I’m going to die
without ever being taken on those cold hard tiles.
Don’t tell me it’s not too late. It is. 



Il bancone della cucina 

Oggi ho ascoltato una giovane donna leggere una poesia
in cui suo marito le solleva il sedere scoperto
sul bancone della cucina
e, nel verso successivo, le divarica le gambe.

Il matrimonio crea problemi. Potrebbero già essere divorziati.
Ma improvvisamente mi sto rammaricando del fatto
che nessuno ha sollevato il mio sedere su un bancone della cucina.

Non quando il mio fondoschiena trotterellava alto e orgoglioso.
E neppure quando ha iniziato a guardare il pavimento
come se stesse contemplando il suo futuro.

E adesso, sto per morire
senza mai essere stata presa su quelle fredde piastrelle dure.
Non ditemi che non è troppo tardi. Lo è.




Poems from Еllen Bass’s forthcoming book “Indigo” (Copper Canyon Press, April 2020) Poesie tratte dal libro di prossima uscita “Indigo” (Copper Canyon Press, April 2020) https://www.ellenbass.com






domenica 23 febbraio 2020

Nasce la nuova rubrica OLTREMARE a cura di Valentina Meloni

Il collettivo di Poesia: femminile, singolare... è lieto di annunciare la nascita di una nuova rubrica il cui compito sarà quello di abbattere idealmente muri e distanze geografiche e concettuali, introducendo le figure di autori d'Oltremare.
Sarà questo infatti il titolo della rubrica e la sua curatrice sarà la poetessa Valentina Meloni.








Valentina Meloni vive tra l’Umbria e la Toscana, assieme a suo figlio Alessandro e Miù, il suo assistente felino più fidato. Scrive poesie, racconti, aforismi, saggi e fiabe per bambini. Vorrebbe terminare di scrivere il suo romanzo iniziato diversi anni fa ma la poesia continua a chiamarla a sé e questo sogno sembra destinato a rimanere tale.


Attualmente si occupa di poesia, traduzioni e curatele editoriali collaborando con diversi editori e autori. Ha creato nel 2010 il blog Poesie sull’Albero, antologia tematica permanente di eco-poesia profonda che raccoglie poesie di vari poeti da tutto il mondo che riguardano i temi ambientali più sentiti e il rapporto tra poesia e il simbolo che li rappresenta: l’albero.
Nel 2017 ha fondato la colonna di poesia haiku Komorebi, in seguito  Komorebi ni nureru Italian Journal, aperiodico bilingue da lei diretto e curato.

Ha pubblicato per la poesia: Le regole del controdolore (Temperino Rosso, 2016), Eva (Nosm, 2018), Corrispondenze da un mondo increato, epistolario poetico con Giorgio Bolla (La Vita Felice, 2018), Alambic (Progetto Cultura, 2018), Millimetrica (a breve). Le plaquette numerate: Nei giardini di Suzhou (FusibiliaLibri, 2015), Il fiore della luna- Leggenda di Rosaspina (La Linea dell’Equatore, 2018), Suite della solitudine, illustrata da Rosario Morra (2020). Le raccolte in lingua italiana e inglese: nanita (Otata’s Bookshelf, 2017), Ensō: Haiku Yoti (Nausicaa, 2019). Storia di Goccia (Nausicaa, 2019), Nanuk e l’albero dei desideri (Temperino Rosso, 2017), fiabe illustrate. Altre poesie, racconti, saggi sono pubblicati in riviste di settore e raccolte antologiche. Si è occupata, in qualità di redattrice editoriale, delle rubriche InSistenze e InDicazioni (Saggistica e Recensioni) in Diwali-rivista contaminata e della rubrica Maieutiké (Interviste) in Euterpe Rivista di Letteratura.
 

È ambasciatrice della voce per la Poetry Sound Library, mappa mondiale della voce dei poeti, fondata da Giovanna Iorio e Alan Bates.

martedì 18 febbraio 2020

V Edizione del Premio Internazionale di Poesia e Arte 2020 “Pina Alessio”

La Fondazione Pina Alessio Onlus con sede a Gioia Tauro (R.C), via Belvedere n 24, con il
Patrocinio del Comune di Gioia Tauro, Regione Calabria e Città Metropolitana di Reggio Calabria
indice la:





V Edizione del Premio Internazionale di Poesia e Arte 2020 “Pina Alessio”

Scadenza: 15 Maggio 2020

L'iniziativa nasce dalla volontà della fondazione di ricordare la dott.ssa Pina Alessio, stimato
medico prematuramente scomparsa. Il premio intende promuovere e favorire la cultura nelle sue
diverse forme espressive; scoprire nuovi autori attraverso la scrittura, la poesia e l’arte, valorizzare
anche all’estero il patrimonio di un territorio che ha dato i natali ed ha ispirato numerosi poeti, scrittori ed artisti di fama internazionale.

L’iniziativa non ha scopo di lucro e si inserisce tra le finalità di utilità sociale.
Possono partecipare al concorso gli autori e gli artisti di qualsiasi nazionalità purché abbiano
compiuto i diciotto anni di età.

SEZIONI

Art. 1): Il concorso si articola in quattro sezioni:
Sezione A POESIE INEDITE IN LINGUA ITALIANA A TEMA LIBERO
(Massimo 3 poesie; lunghezza massima 40 versi ciascuna).
Sezione B POESIE INEDITE IN VERNACOLO A TEMA LIBERO (CON TRADUZIONE IN LINGUA
ITALIANA)
(Massimo 3 poesie; lunghezza massima 40 versi ciascuna).
Sezione C VIDEO POESIA INEDITA A TEMA LIBERO
(Massimo 2 video poesie durata massima 3 minuti).
Sezione D Racconto breve inedito in lingua italiana a tema
(Massimo 4 pagine formato A4, carattere Times New Roman 12 interlinea 1).
Sezione E Pittura
(Massimo 1 opera di pittura).
Per la sezione E: opera in due dimensioni realizzate in piena libertà di stile, con una o più delle
seguenti tecniche: olio, tempera, acrilico, vinile, acquarello, collage e simili; opere realizzate su
qualsiasi supporto: tela, carta, legno, plastica, masonite, ferro, ecc. Le dimensioni massime
permesse sono di 80 x 100 cm. Le opere dovranno essere dotate di attaccaglio e supporto adeguato
per essere esposte.
Per le sezioni A – B- C e D, è intesa come ‘inedita’ una composizione che, alla data di scadenza
del concorso, non sia stata pubblicata in formato cartaceo o e-book da editore in volume, dotato di
ISBN o in rivista dotata di ISSN.

Non saranno accettate opere che presentino elementi razzisti, denigratori, blasfemi o d’incitamento
all’odio, alla violenza e alla discriminazione di qualsiasi tipo.
Le liriche in vernacolo e in lingua straniera devono essere accompagnate dalla traduzione in italiano.
Le opere devono essere dattiloscritte, complete di titolo e non devono contenere nessun dato
identificativo dell'autore e nessun’altra scrittura.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

Art.2) Si richiede un contributo di partecipazione di 15,00 € per ciascuna sezione
Le quote di partecipazione dovranno essere versate con le seguenti modalità: Bonifico Bancario
presso Banco Posta non profit Iban IT57N0760116300001010389219 o con bollettino postale n.
1010389219 intestato a Fondazione Pina Alessio onlus – Premio internazionale di poesie e Arte
2020. (non si accettano contanti)
Causale versamento: PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA E ARTE 2020
Le persone in regime di detenzione sono esentate dal versamento della quota di
partecipazione.
È possibile partecipare a più sezioni corrispondendo per ciascuna la relativa quota di partecipazione.

DESTINAZIONE DEGLI ELABORATI

Art-3) Per le sezioni A, B e D gli elaborati dovranno essere spediti in 4 copie dattiloscritte su
fogli formato A4. Tre copie dovranno essere anonime, non dovranno essere firmate o recare segni
particolari atti a permetterne il riconoscimento. Una soltanto delle 4 copie dovrà essere firmata e
dovrà contenere le generalità complete del concorrente: nome, cognome, età, indirizzo, numero
telefonico, eventuale indirizzo e-mail.
Per le video poesie (sezione C) si precisa che le opere non dovranno superare i tre minuti e
dovranno essere inviate per posta su supporto DVD o tramite WE TRANSFER contenente il file in
formato oppure tramite posta elettronica all’indirizzo concorsofondaz.aless@libero.it Le opere,
la scheda di partecipazione, la quota di partecipazione (la ricevuta di pagamento) dovranno essere
inviati al seguente indirizzo:
Per la sezione E: la fase di selezione avverrà sulla base del materiale fotografico inviato dai
partecipanti al momento dell'iscrizione, Le opere dovranno essere inviate mediante immagine JPG
(con risoluzione di almeno 300 DPI), con le specifiche del quadro (supporto, tecnica, dimensione,
titolo dell’opera). Non vi saranno limitazioni di soggetto, tecnica o stile, purché si tratti di opera
pittorica.
Le opere, la scheda di partecipazione e la ricevuta di pagamento della quota di iscrizione
dovranno essere inviati al seguente indirizzo: PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA E ARTE
“PINA ALESSIO” C/O FONDAZIONE PINA ALESSIO- VIA BELVEDERE 24-89013 GIOIA TAURO (RC) entro e non oltre il 15 Maggio 2020 (farà fede il timbro postale). L’organizzazione non si ritiene responsabile di possibili disguidi postali. In alternativa all’invio postale le opere, la scheda di partecipazione e la ricevuta di pagamento della quota di partecipazione potranno essere inviate
tramite posta elettronica all’indirizzo concorsofondaz.aless@libero.it In tal caso la scheda di
partecipazione firmata dovrà essere inviata in formato PDF o JPEG.

Nell’oggetto dell’email bisognerà specificare “Premio internazionale di Poesia e Arte 2020” e le
sezioni alle quali si chiede di partecipare.
Art-4): La premiazione avverrà il 04 Luglio 2020 a Gioia Tauro presso il prestigioso Palazzo Baldari.
Tutti i premiati saranno avvertiti in tempo utile (almeno 20 giorni prima).

GIURIA

Art-5): La giuria sarà composta da esponenti della cultura, poeti, scrittori ed esperti d’arte.
I nomi dei giurati saranno comunicati a chiusura della valutazione delle opere e prima della
cerimonia di premiazione e pubblicati sul verbale di giuria. Il giudizio della giuria è definitivo e
insindacabile, ed i partecipanti, presentando la richiesta di iscrizione, lo accettano automaticamente.
A insindacabile giudizio della giuria potranno essere premiati i primi tre classificati per ogni sezione
del concorso, oltre a premi speciali e menzioni d’onore definiti sulla base dei punteggi conseguiti.
I premi saranno consegnati esclusivamente ai vincitori e ai delegati, che dovranno essere presenti
alla cerimonia di premiazione, pena la decadenza del premio. Per i premi in denaro, da intendersi
come gettoni di presenza, è obbligatoria la presenza dell’autore.
I risultati del concorso saranno divulgati a mezzo stampa, sul sito della Fondazione e sulla pagina
Facebook e Instagram del Premio.
Per ulteriori informazioni: concorsofondaz.aless@libero.it

PREMI

Art-6): I premi del podio per ciascuna sezione saranno:
1° premio € 200,00, targa o coppa e pergamena con motivazione
2° premio targa o coppa e pergamena con motivazione
3° premio targa o coppa e pergamena con motivazione
A insindacabile giudizio della giuria potranno essere assegnati premi speciali e menzioni d’onore
definiti sulla base dei punteggi conseguiti.
Tutti i premiati sono invitati alla fine dell’evento di premiazione al banchetto offerto dalla
Fondazione.



Art.7): Gli organizzatori del concorso si riservano il diritto di stampare o di far pubblicare in qualsiasi
momento, senza compenso per diritti d'autore, le opere presentate. In ogni caso gli elaborati inviati
non saranno restituiti.
Art. 8): In base all’art. 13 D.L 196/2003 sulla tutela dei dati personali, si comunica che gli indirizzi
dei partecipanti al premio vengono usati solo per comunicazioni riguardanti il concorso oggetto del
bando.
I premiati che intendono intervenire alla manifestazione dovranno preventivamente comunicarlo alla
segreteria organizzativa
Art. 9): La partecipazione al Premio implica l’accettazione incondizionata di tutte di tutte le norme
contenute nel bando che ne regolamentano l’organizzazione e lo sviluppo. Inoltre, accettando di
partecipare al concorso, gli autori garantiscono che le opere presentate sono originali. La
Fondazione Pina Alessio non si assume alcuna responsabilità per eventuali plagi o utilizzazioni
illecite.

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria del premio:
concorsofondaz.aless@libero.it - Telef.: -380/3410116 340/9825096 - 393/4819224
Sito web: www.fondazionepinaalessio.it
Tutte le info e il bando sono consultabili nei maggiori siti istituzionali e on line:
Pagina FB: @fondazionepinaalessio.it @fondazionealessiopina.it
www.concorsiletterari.it www.premiarti.it
www.concorsiletterari.net
Ai sensi del DLGS 196/2003 e della precedente Legge 675/1996 i partecipanti acconsentono
al trattamento, diffusione e ufficializzazione dei dati personali da parte dell’organizzazione o
di terzi per lo svolgimento degli adempimenti inerenti al presente premio di letteratura.


Il Presidente
Fondazione Pina Alessio
Giuseppe Alessio
393/4819224


Il Resp. Comitato Culturale Il Direttore
Fondazione Pina Alessio
Dott.ssa Maria Teresa Bagalà
393/4819224

Il Direttore
Fondazione Pina Alessio
Paola Belcastro
340/9825096


Lasciateci nei commenti il vostro indirizzo di posta elettronica per avere il bando in pdf con la domanda di partecipazione.

sabato 15 febbraio 2020

XII CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA CITTÀ DI ACQUI TERME

XII CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA “CITTÀ DI ACQUI TERME” 



Sezione A: poesia in lingua italiana a tema libero, edita o inedita, per singoli autori di età corrispondente alla frequenza della scuola Primaria. 

Sezione B: poesia in lingua italiana a tema libero, edita o inedita, per singoli autori di età corrispondente alla frequenza della scuola Secondaria Inferiore. 

Sezione C: poesia in lingua italiana a tema libero, edita o inedita, per singoli autori di età corrispondente alla frequenza della scuola Secondaria Superiore. 

Sezione D: poesia in lingua italiana a tema libero, edita o inedita, per singoli autori adulti. 

Sezione E: Le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia (Erasmo da Rotterdam). La follia non solo come malattia mentale e ragione di incomunicabilità, ma anche sguardo inedito, onirico e penetrante sul Reale, esaltazione del Sentire e intuizione. Poesia in lingua italiana a tema, edita o inedita, per singoli autori. 

Sezione F: libro edito di poesia in lingua italiana, per singoli autori. 

REGOLAMENTO OPERE: 

 Gli autori delle sezioni A, B, C, D ed E possono partecipare con un massimo di tre poesie di lunghezza non superiore ai 50 versi ciascuna, titolo ed eventuali dediche esclusi. Gli autori della sezione F possono partecipare con un solo libro pubblicato a partire dal 1 gennaio 2017. É possibile partecipare a più sezioni. 

 Ogni componimento delle sezioni A, B, C, D, E dovrà essere tassativamente dattiloscritto o digitato al computer, su foglio in formato A4 (una sola poesia per foglio), inviato in sette copie anonime. Per la sezione F dovranno essere inviate quattro copie cartacee del libro e una copia da inviare via mail, su cd o altro supporto digitale, oppure in formato cartaceo. 

 Per tutti i partecipanti i dati dell’autore e i titoli delle opere dovranno essere inseriti nell’apposito modulo allegato al bando, per ciascuna sezione a cui ci si iscrive. Per i concorrenti minorenni è necessaria la dichiarazione di autorizzazione alla partecipazione di chi esercita la potestà genitoriale. 

 Le opere dovranno essere inviate entro e non oltre il 18/04/2020 (farà fede il timbro postale) tramite posta indirizzate a: Associazione Archicultura- Concorso Internazionale di Poesia “Città di Acqui Terme”, casella postale n. 78, 15011 Acqui Terme (AL). Si richiede di specificare sulla busta la sezione per cui si intende concorrere. 

 I vincitori delle sezioni D, E e F della precedente edizione del concorso sono esclusi dalla partecipazione alla corrente edizione, limitatamente alla sezione in cui sono risultati vincitori. QUOTE DI PARTECIPAZIONE: Sezioni A e B gratuite, sezione C 5,00 €, sezioni D, E, F 15,00 €. Per chi desiderasse partecipare a più sezioni la quota aggiuntiva è di 5,00 € per ogni sezione supplementare alla prima. Il versamento della quota della sezione F deve essere eseguito integralmente (15,00 €) e indipendentemente dall’iscrizione alle altre sezioni. La quota di partecipazione deve essere versata esclusivamente su conto corrente postale (n. 99867079 oppure codice IBAN IT-45-A-07601-10400-000099867079 / per Estero IBAN + BIC BPPIITRRXXX) o su conto corrente bancario (codice IBAN IT18E0503447942000000000153; BIC (per estero) BAPPIT21O59), intestato ad “Associazione Archicultura” causale: “quota di iscrizione Concorso Internazionale di Poesia “Città di Acqui Terme”. La fotocopia della ricevuta deve essere allegata al plico. 

 Saranno automaticamente esclusi i partecipanti che inseriscano denaro contante o assegni all’interno della busta, senza nulla dovere agli autori. 

 Per il vincitore del I premio della sezione poesia inedita del Concorso Gozzano di Terzo (edizione 2019) l’iscrizione al Concorso “Città di Acqui Terme” è gratuita. 

GIURIE: 

 Le opere inviate verranno valutate da apposite giurie, differenti per ciascuna sezione, i cui membri si sono distinti negli anni per competenza e professionalità. Le giurie delle sezioni A, B e C sono composte rispettivamente da Docenti della Scuola Primaria, Secondaria di primo Grado e Secondaria di Secondo Grado e sono presiedute dal Prof. Ferruccio Bianchi. Le giurie delle sezioni D ed E sono composte da poeti, critici e Docenti universitari. La giuria della sezione F è composta da critici e Docenti universitari ed è presieduta dal poeta Maurizio Cucchi. La giuria dei giornalisti è composta da prestigiose firme del giornalismo culturale italiano ed è presieduta dal Prof. Alberto Sinigaglia. 

 I membri delle giurie delle sez. A, B, C, E e F esprimono prima una valutazione individuale con voto da 1 a 10 per ogni testo della propria sezione, successivamente si riuniscono in seduta collegiale per decretare le opere vincitrici e menzionate. 

 Per i testi della sezione D è prevista una prima cernita da parte di una giuria preselettiva, a causa del folto numero delle opere partecipanti. I testi che superano la preselezione vengono valutati individualmente dai giurati della sez. D con voto da 1 a 10, la rosa di testi che riceve la valutazione più alta viene poi discussa in seduta collegiale, durante la quale sono individuati i vincitori e i menzionati. La giuria dei giornalisti attribuisce il Premio della Stampa a un testo tra i finalisti. 

 Il verdetto della Giuria è incontestabile, insindacabile e inappellabile e i componimenti non verranno restituiti. 

PREMI: 

 Sezioni A, B e C: I premio ‒ 150 € e targa ricordo II premio ‒ 100 € e targa ricordo III premio ‒ 50 € e targa ricordo Sezioni D ed E: I premio ‒ 1000 € e targa ricordo II premio ‒ 650 € e targa ricordo III premio ‒ 400 € e targa ricordo Sezione F: premio unico – 1500 € e targa ricordo Premio della Stampa: abbonamento annuale a un quotidiano nazionale e targa ricordo. 

GIORNATE DI PREMIAZIONE 

Le giornate di premiazione avranno luogo nei giorni 12 e 13 settembre 2020 presso qualificate strutture alberghiere e di ristorazione ad Acqui Terme. Il programma delle giornate prevede numerosi eventi legati al festival culturale organizzato da Archicultura, la consegna del Premio alla Carriera “Città di Acqui Terme”, la cerimonia di premiazione e la visita di luoghi di interesse culturale e ambientale. Tutti gli autori partecipanti sono invitati. 

 Ai premiati e ai menzionati saranno offerti la cena di gala del sabato, la visita turistica e il pranzo della domenica. Ai premiati e ai menzionati che risiedono a oltre 100 Km di distanza dalla Città sarà offerto anche il pernottamento. Eventuali e motivate richieste di deroga dovranno essere tempestivamente segnalate alla Segreteria del Premio, dalla quale verranno valutate. 

 Non sono previsti rimborsi per spese di viaggio. 

 Saranno contattati in tempo utile solo gli autori i cui componimenti siano stati insigniti di un riconoscimento. I risultati saranno resi noti sul sito dell’Associazione. 

 La classifica sarà resa nota durante la serata di premiazione e i premi dovranno essere ritirati personalmente dagli autori o da un delegato per mezzo di dichiarazione scritta e firmata dall’autore. 

 Non saranno presi in considerazione gli invii non in regola con il presente bando, che saranno esclusi dalla partecipazione senza nulla dovere agli autori e la quota non sarà resa. 

 La segreteria del Premio declina ogni responsabilità per eventuali smarrimenti o disguidi postali. 

 L’organizzazione si riserva il diritto di pubblicazione dei testi premiati senza compenso per gli autori. I diritti rimangono di proprietà dei rispettivi autori. 

 Non sono ammesse proroghe. 

 La partecipazione al concorso implica la piena accettazione del presente bando. 

 ASSOCIAZIONE ARCHICULTURA: casella postale n. 78, 15011 Acqui Terme (AL) tel: 351-6035997 (no sms, solo ore pomeridiane) e-mail: archicultura@gmail.com www.associazionearchicultura.it 

Modulo per partecipare




venerdì 7 febbraio 2020

Una razza votata all’autodistruzione: recensione di 1984 di George Orwell

Una razza votata all’autodistruzione: recensione di 1984 di George Orwell.


Per quanto libro e film, di una determinata storia, debbano stare rigorosamente separati, date le differenze tra le due arti, può capitare che guardare il film prima di leggere il libro possa influenzare il soggetto nel cimentarsi o meno nella lettura del libro. È quel che è capitato a me con 1984.  Me lo fecero vedere a scuola e, tra il fatto di non aver capito minimamente la storia, l’atmosfera cupa e il finale tragico, mi sono occorsi ben nove anni, perché mi decidessi finalmente ad affrontare questa lettura. Non mi muovo rimproveri per questo, poiché, come dico sempre, ogni libro ha il suo momento. Ora che l’ho finalmente letto, l’approccio è completamente cambiato. 



Ho compreso i reali significati di questo libro e lo amo. E semmai mi capitasse di rivedere il film, sono sicura che lo guarderò con occhi nuovi. Scritto nel 1948, è ambientato in un futuro prossimo in cui il mondo è diviso in tre superstati perennemente in lotta tra loro. L’individuo, o quel che ne resta, è alla mercé del “Partito” che controlla ogni singolo attimo della sua vita, persino il sonno. È proibito divertirsi, è proibito avere una vita privata, è proibito pensare, in una parola essere umani. In tutto questo solo Winston e Julia osano intraprendere una piccola grande lotta per riconquistare un briciolo di umanità. Dalla prima all’ultima pagina si respira un’atmosfera densa e opprimente. Se si prova ad immaginare l’ambiente lo si vede sotto un cielo perennemente coperto di nuvole nere e grigie, nonostante l’autore non manchi di descrivere le condizioni atmosferiche in cui si svolgono le vicende dei due protagonisti. Se ci si concentra, sembra anche di sentire il freddo che ti morde la pelle e l’odore di chiuso e stantio degli edifici. Il Partito con i suoi teleschermi che ti guardano ogni secondo; l’immagine del Grande Fratello, affissa ovunque, che rimanda a un Hitler o uno Stalin; la filosofia stessa del Partito è, più che un’ideologia, una religione. Lo mostra chiaramente l’incontro dei protagonisti con O’Brien. La cosa che più colpisce è la permanente opera di distruzione di ogni traccia di passato in disaccordo con il Partito, perché niente esiste se non viene ricordato. Una lobotomia di massa. Soltanto i “prolet” sono risparmiati, in quanto schiavi, da questa invasione. Winston, benché non del tutto coscientemente, sente dentro di sé che quella non è la vita che un essere umano dovrebbe fare e, insieme a Julia, cerca di riappropriarsi della sua anima, sperando al contempo in una futura ribellione. Il libro allo stesso tempo ti attira e ti respinge. Ti respinge perché il clima da incubo che vi si respira ti invita a buttarlo contro il muro, ritenendoti fortunato di vivere nella tua realtà e ringraziando che la profezia di Orwell non si sia avverata. A ben vedere, però, è riduttivo, se non, fuorviante, ritenerlo una profezia non avverata. L’autore ha portato, nella fantasia, all’estremo la situazione che vedeva nel suo tempo, offrendo un monito per il presente e per il futuro. Il suo scopo era metterci in guardia contro ogni forma di totalitarismo, a diffidare del potere, o meglio dell’amore per il potere, poiché, checché ne dica il Partito, un sistema così è inevitabilmente destinato, prima o poi, ad implodere su stesso e a scomparire, trascinando con sé l’intera umanità. E viene da chiedersi perché tanta ossessione per il potere, perché l’essere umano da un lato continua a sognare un mondo senza disuguaglianze a dall’altro fa di tutto per non realizzarlo. Orwell non dà risposte a queste domande, ci dice semplicemente che non c’è speranza, né riparo, nemmeno all’interno della scatola cranica. Ti attira perché, con lo stile scorrevole, facile da seguire, si resta ipnotizzati dalla vicenda dei due protagonisti, speri con tutto il cuore che ce la facciano, che resistano nella lotta alla riconquista della loro umanità in quella specie di Auschwitz divenuta città. Lo continui a sperare anche se il finale non dà motivi per sperare. Un libro da tenere sempre sul comodino, da rileggere più e più volte, per ricordarsi cosa sia la libertà, cosa sia il libero pensiero. In una parola cosa voglia dire essere umani.


martedì 4 febbraio 2020

Isaac Asimov nel suo primo centenario


Isaac Asimov nel suo primo centenario

di Federico Del Monaco


È il 6 aprile del 1992, un martedì di primavera.
Mi preparo per andare a scuola, frequento l’istituto tecnico della mia città, quando mia madre mi chiama: nel telegiornale delle sette e mezza stanno annunciando la morte di Isaac Asimov.
La foto di repertorio mostra un viso vissuto con basette lunghe e bianche che gli donano il celebre tratto dello studioso rigoroso ma visionario.
Isaac Asimov, il mio scrittore preferito, il mio maestro, probabilmente è per merito suo che sono uno scrittore di storie. Chiedo a mia madre di restare a casa, è un giorno di lutto per la letteratura. Lei acconsente, studio per tutta la mattinate, gli rendo omaggio così. È stato come se avessi perso un parente, se non di più.
Il giorno dopo sulla giustificazione scrivo “morte di Isaac Asimov” perché certe volte bisogna fermarsi e dare il giusto tributo. Asimov ha modificato incredibilmente il mio processo creativo e quest’anno sono cento anni dalla sua apparizione sul pianeta terra, fenomeno definito comunemente come nascita biologica. È tempo di commemorare questa mente straordinaria, uno dei più grandi scrittori di fantascienza e divulgatore scientifico che l’umanità abbia avuto. Quel che segue è il mio umile omaggio.

“Girate per strada, e provate a immaginare cosa può celarsi dietro uno sguardo o un’azione davanti a voi. Ecco, avete creato il primo frammento di una storia e non vi resta che continuare a costruirla, un pezzo dopo l’altro. Se non vi viene in mente come continuare, tornate a prendere spunto dalla realtà. I primi risultati forse non saranno strabilianti ma è certo che in questo caso l’esercizio paga: le migliori storie sono quelle che nascono da una mente allenata ad avere idee semplici e originali.”
Questo è un atomo di quello che diceva Asimov, nelle note pubblicate insieme ai suoi racconti.
La sua passione per l’insegnamento ha permesso a moltissimi scrittori, come il sottoscritto, di apprendere le basi della scrittura fantastica. Era riuscito a creare un filo diretto con i suoi lettori, tra i quali c’erano anche i suoi allievi che percepivano i suoi spassosissimi commenti come vere e proprie lezioni.
Nel racconto “Circolo vizioso” racconta di Speedy, un robot che si trova su Mercurio, il pianeta che dà sempre la stessa faccia verso il sole e che quindi è per metà incandescente e per metà ghiacciato. In questa storia, particolare non da poco, vengono citate per la prima volta le tre leggi della robotica e proprio grazie a queste si genera una situazione di stallo. Il robot non può recar danno ai suoi padroni e come seconda opzione deve eseguire i loro ordini; muovendosi nel clima rovente non riesce a prendere una decisione definitiva. Il racconto termina con un lieto fine ma il commento di Asimov, come nota finale, è il vero colpo del maestro. Dice che dopo aver scritto quella storia si scoprì che Mercurio non dà solo una faccia al sole, gira al contrario ed espone tutto sé stesso al caldo incandescente. Quindi non è metà ghiacciato e metà rovente e “Circolo vizioso” è un esaltante esempio di fantascienza!
Ma forse è necessario che sveli qualcosa del suo genio, fin ora troppo celato, sorvolando con leggerezza alcune delle sue incredibili trame.
Un’astronave che viene miniaturizzata per entrare nel corpo di un uomo e salvarlo da una grave malattia, dovendo combattere con il pericolosissimo sistema immunitario dell’ospite, da cui fu fatto anche un film dal titolo Viaggio allucinante.
Un pianeta con sei soli e la notte che scende ogni mille anni, che viene percepita come la fine del mondo, è la trama di un racconto che diviene anche un romanzo: Notturno.
Esseri di luce che giocano con la materia fino a che uno di loro sprofonda con tristezza nel ricordo di quand’era un essere di materia, una donna, e poteva godere della gioia del contatto, in “Occhi non soltanto per vedere”.
Un ragazzino che rinuncia ad utilizzare la porta per teletrasportarsi a scuola perché scopre quanto sia bello passeggiare sotto il sole, respirando la libertà.
Il primo racconto sui robot, Robbie, dove la mamma non si fida delle sue funzioni da babysitter, provando il complesso di Frankenstein, la paura verso tutto quello che è artificiale.
Un supercomputer che risponde alla domanda finale: che ne sarà dell’esistenza quando il vuoto sarà ovunque e la materia si dissolverà? Scopritelo ne “L’ultima domanda”.
Leggete “L’uomo bicentenario”, il suo ultimo racconto sui robot, che a differenza del film ha dei momenti, soprattutto nel finale, davvero struggenti.
In “Ospite” un extraterrestre visita il nostro pianeta e ipotizza che il nostro invecchiare e morire sia causa di un parassita, simile ad una malattia ereditaria, senza la quale, come tutti nell’universo, vivremmo in eterno.

Questo solo planando su una parte della superficie, senza citare le opere per ragazzi, il ciclo della Fondazione, e molto altro. Una produzione vasta e appassionata, da scoprire e rileggere, caratterizzata dall’immediatezza e la semplicità che hanno i geniali cantastorie, che non hanno bisogno di uno stile elaborato perché le loro idee si reggono da sé e fanno un figurone con un vestito essenziale.
Una volta Asimov disse: “Quando scoppiò la bomba atomica, a parte l’orrore, per noi scrittori di fantascienza giunse anche un altro terrore. La realtà aveva superato la fantasia, cosa ci saremmo potuti inventare da lì in avanti?”
Caro Isaac, hai affrontato il problema a modo tuo e, posso dire serenamente, l’hai risolto egregiamente.
Quest’anno, il 2020, avresti compiuto cento anni e avresti visto tante di quelle cose che avevi immaginato e che con il progresso fanno parte della nostra vita quotidiana. Nessuno stupore, i grandi scrittori di fantascienza sono dei visionari e qualcuno, a furia di sognare ad occhi aperti, diventa veggente.







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