domenica 26 giugno 2016

CONCORSO NAZIONALE DI POESIA “ENRICO ZORZI” XXIX edizione – 2016


CONCORSO NAZIONALE DI POESIA “ENRICO ZORZI” XXIX edizione – 2016

La famiglia Zorzi, con il patrocinio dell’Arma dei Carabinieri e dell’ Associazione Nazionale Carabinieri di Verona, in collaborazione con Associazione culturale “Luni del Poeta” Tolo da Re, indice e organizza la XXIX edizione del premio nazionale di poesia “Enrico Zorzi”.

Scadenza: 15 settembre 2016.
Premiazione: 11 novembre - ore 17,30 presso il “Circolo Unificato dell’Esercito” - Verona.

REGOLAMENTO
1) Il premio “Enrico Zorzi”, per l’anno 2016, viene organizzato come sopra esposto ed è aperto a tutti i poeti. Il premio è diviso in tre sezioni. Si partecipa con due componimenti obbligatori per sezione (max 32 versi ogni poesia). A parziale copertura delle spese di segreteria si chiede un contributo di 10,00 € per ogni sezione alla quale si partecipa.

Sez. A - Poesia dialettale del Triveneto a tema libero
Sez. B - Poesia in lingua italiana con tema “Il Comandante della stazione dei carabinieri: protagonista del suo territorio”.
Sez. C - Poesia in lingua italiana a tema libero.

2) Gli elaborati dovranno essere inviati entro e non oltre il 15 settembre 2016 (farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo: Concorso di poesia “Enrico Zorzi” c/o Trattoria la Genovesa - Strada della Genovesa, 44 - 37135 Verona, e prodotti in 6 copie in formato A4 - di cui una soltanto dovrà recare in calce: nome e cognome, indirizzo, numero telefonico ed e-mail dell’autore chiaramente leggibili, nonché la firma, come autentica della composizione, e il contributo di 10 € in contanti per ogni sezione. Segnalare la sezione alla quale l’autore intende partecipare. Inoltre, la dichiarazione che le stesse sono inedite e mai state premiate. Non verranno accettati testi scritti a mano.
E’ ammessa la partecipazione a tutte le sezioni, previo versamento delle rispettive quote.

I verbali della giuria saranno inviati esclusivamente per posta elettronica.

3) La Giuria sarà resa nota al momento della premiazione l’11 novembre - ore 17,30 presso il “Circolo Unificato dell’Esercito” – Verona (Castelvecchio).

4) I vincitori e i segnalati saranno avvisati telefonicamente

5) PREMI
Sezione A:
Primo classificato - pennino d’oro, targa personalizzata con la riproduzione della lirica premiata
e opera del pittore Mario Dalla Fini
Secondo e Terzo classificati - pennino d’argento, targa personalizzata con la riproduzione della lirica premiata

Sezione B:
Primo classificato - pennino d’oro, targa personalizzata con la riproduzione della lirica premiata
e opera del pittore Mario Dalla Fini  
Secondo e Terzo classificati - pennino d’argento, targa personalizzata con la riproduzione della lirica premiata

Sezione C:
Primo classificato - pennino d’oro, targa personalizzata con la riproduzione della lirica premiata  
e opera del pittore Mario Dalla Fini
Secondo e Terzo classificati - pennino d’argento, targa personalizzata con la riproduzione della lirica premiata

I premi dovranno essere ritirati personalmente.
6) N.B. La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.

7) La giuria, il cui giudizio è inappellabile, ha facoltà di segnalare ulteriori autori meritevoli, oltre i vincitori, le cui poesie saranno pubblicate sull'apposito libretto.


Associazione culturale “Luni del Poeta” Tolo da Re
c/o Trattoria la Genovesa - Strada della Genovesa, 44 - 37135 Verona
Tel. 045 8550997 - cell. 3400012354 - e-mail: nuovagenovesa@gmail.com

sabato 25 giugno 2016

Phobia. Appuntamento con la paura





Phobia. Appuntamento con la paura

Quando leggi un libro di Dorn, il  solo  vedere la copertina ti fa sentire un brivido lungo la schiena. Il brivido che prova il funambolo mentre cammina a metri e metri di altezza, o quello del surfista mentre si accinge a cavalcare l’onda tanto attesa. Dal momento in cui apri il libro, non vedi l’ora di conoscere il protagonista e di farti trascinare nella spirale di demoni e sentimenti che è la mente umana. L’ultimo libro di Dorn, però, ha qualcosa di diverso rispetto ai precedenti. Non si limita a raccontare per il puro intrattenimento o per il piacere terribile ed euforico che da la suspense. No. Questo contiene un insegnamento. Che tutti noi, come la protagonista, abbiamo dentro un demone, una phobia appunto, che se non controllato può toglierci quanto c’è di più bello nel vivere. Essa, però, va a braccetto con la coscienza. Quella voce senza nome che, incurante della nostra codardia, ci spinge a scavarci dentro. Ad affrontare a spada tratta ciò che ci paralizza. Nel romanzo, è impersonata dall'“uomo con le cicatrici” che prende le identità altrui per nascondere la propria. All'inizio assume le vesti del  voyeur psicopatico , per poi rivelarsi, alla fine, un poveretto a cui la vita ha tolto tutto, le cui azioni sono dettate solo dallo scopo di ammonire gli altri a non sprecare l’esistenza nel rincorrere frivolezze senza costrutto, ma ad aver cura e a godere di ciò che si ha, perché la vita potrebbe togliertelo da un momento all' altro. Allora il lettore, dopo averlo odiato, prova compassione per questo disgraziato. Quasi ammirazione, verso le ultime pagine. Libro consigliato agli amanti del genere e, soprattutto, a tutti quelli che sono stati presi a schiaffi dalla vita.








mercoledì 15 giugno 2016

Ciò che inferno non è: il mio paradiso

Ciò che inferno non è: il mio paradiso






Non trovando le parole giuste per descrivere quel che mi ha lasciato questo libro, ho dovuto ricorrere ad una frase di Stephen King. Ma del resto, ad una scrittrice esordiente può essere concessa qualche piccola copiatura. Il libro in questione è il terzo di  Alessandro D’Avenia, un autore che ho a poco a poco imparato ad apprezzare. Il primo che ha scritto, "Bianca  come il latte rossa come il sangue", era una bella storia, adatta ai teenager alle prese con le prime sfide della vita. Scorrevole, piacevole da leggere ma non mi ha lasciato granché. Il secondo, invece, "cose che nessuno sa", è entrato nell’elenco dei miei libri preferiti. Con lui è stato amore a prima vista, prima e dopo averlo letto, perché avevo l’impressione che quel libro parlasse di …. Me.  Ma ora veniamo al dunque.  Il libro che ora mi accingo a commentare è ambientato a Palermo, nell’estate del 1993 e, pur essendo un racconto di fantasia ,ha tra i protagonisti una persona realmente esistita, Don Pino Puglisi, il prete ucciso da Cosa Nostra, perché sapeva tenere la testa alta in un  mondo che tiene gli occhi a terra. L’altro protagonista è Federico,ragazzo intelligente  e sensibile che si offre di dare una mano a Don Pino al centro Padrenostro a Brancaccio, e così facendo scopre l’esistenza di un mondo nascosto, fatto di violenza, sottomissione ed omertà, che lui, figlio dei quartieri alti, neanche immaginava. L’esperienza a Brancaccio lo porta a guardarsi dentro, a fare i conti con  i propri limiti ma, soprattutto, gli fa capire quanto poco conosca la città in cui vive. Discorso, questo , che può essere esteso all’Italia in generale, di cui la Sicilia è la più eloquente rappresentazione.  In Federico ho trovato una specie di specchio, un alter ego. Stessa passione per i libri, in particolare per Dostoevskij, stesse inquietudini, stessi dubbi, stessa voglia di lottare e di cambiare il mondo, stessa sensazione di inadeguatezza.  Inutile dire che ho amato da subito questo personaggio. Ma di questo romanzo ciò che più colpisce è la capacità di descrivere, quasi come una foto, Palermo e il suo cuore di tenebra : la mafia.  Entrambe vengono descritte con una crudezza e un realismo impressionanti, ma senza   ricadere nel tecnicismo che  spesso caratterizza i resoconti sull’argomento.  E’ come se il libro dicesse “attento lettore, la mafia è ovunque, anche vicino a te”. E in effetti è vero. Si chiama mafia l’insaziabile sete di denaro, la giustizia che premia gli empi e punisce gli onesti, le colate di cemento, frutto di appalti truccati, che deturpano e sfigurano quanto c’è di più bello in Italia.  In una parola si chiama mafia quanto c’è di peggio nel nostro paese.  L’autore, nel corso del romanzo, non smette mai di ribadire che ,oltre a questo cuore marcio, ce n’è un altro, di carne  che , anche se pieno  di graffi e nonostante l’abbiano pugnalato tante volte, continua a battere. Piano ma batte. Come nella mia città, L’Aquila, che sembra morta, con i palazzi crollati e le impalcature che ancora la sfigurano, ma è vivissima e piena di voglia di tornare a volare. Mentre lo leggevo, due sono state le sensazioni più profonde che ho provato. La prima, quella di andare là giù, a vedere la perla del mediterraneo, conoscerla, toccare con mano il suo bello e il suo brutto. La seconda è una specie di richiamo. Io studio legge, ma non so ancora se fare la criminologa  o la p.m. Dal 93 ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, e qualcosa è cambiato, ma c’è ancora molto da fare. Ebbene, ho avuto come l’impressione che la storia mi dicesse “sbrigati! Che qui c’è bisogno di te”. Forse pecco di superbia eppure … il tempo dirà se la mia impressione è giusta. Per concludere, dirò soltanto questo. Quando vi dicono “andate via che il paese è condannato e nessuno può farci niente”, non ci credete, perché finché ci saranno persone che credono nel futuro, che non smettono mai di sognare e non si sottomettono al male, il paese non è affatto condannato e chiunque può fare qualcosa perché questo germe venga definitivamente estirpato.



venerdì 10 giugno 2016

I EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO “GUSTAVO PECE”



I EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO
 “GUSTAVO PECE”
La casa editrice La Ruota Edizioni indice la I edizione del premio letterario intitolato a
Gustavo Pece (1875-1968)
poeta e personalità di spicco di Forlì del Sannio (IS).




REGOLAMENTO

Art. 1: la casa editrice La Ruota Edizioni indice la I Edizione del Premio letterario “Gustavo Pece”.
Art. 2: il concorso è suddiviso in 4 sezioni:
A)     Narrativa
Si concorre inviando 1 opera di prosa inedita, a tema libero e in lingua italiana (come un romanzo o una raccolta di racconti);
B)     Poesia
Si concorre inviando 1 o 2 poesie inedite, a tema libero, in lingua italiana o in dialetto (con traduzione in italiano);
C)     Racconti a tema “l’integrazione”
Si concorre inviando 1 solo racconto inedito, in lingua italiana, che rispetti i seguenti parametri:
1.      il racconto deve rispettare la tematica proposta, ossia l’integrazione intesa come qualunque forma di accettazione del “diverso”, visto come un arricchimento e non come un qualcosa da temere e quindi rifiutare;
2.      il racconto non deve superare le 6 facciate.
D)     Haiku
Si concorre inviando da 3 a 5 haiku inediti, a tema libero e in lingua italiana.
Art. 3: il concorso è aperto ad autori provenienti da tutto il mondo, purché scrivano in lingua italiana.
Art. 4: ogni autore può partecipare anche a più sezioni pagando soltanto 1 quota di iscrizione pari a 10,00 €, l’importante è mandare tutto il materiale in una sola mail o in un solo plico.
La quota di iscrizione può essere inviata tramite
A)     bonifico bancario sul conto BancoPosta, intestato a Maristella Occhionero, Codice IBAN IT22E0760103200000006620356;
B)     ricarica Postepay, intestata a Maristella Occhionero, numero carta 4023600622751552;
C)     contanti, da inserire direttamente nel plico.
Indicare sempre come causale del versamento: QUOTA ISCRIZIONE PREMIO PECE 2016.
Art. 5: i concorrenti dovranno far pervenire gli elaborati entro e non oltre il 15 settembre 2016, scegliendo tra le modalità che seguono:
A)     E-mail
Inviare una mail all’indirizzo redazione@laruotaedizioni.it con oggetto “Partecipazione al Premio Gustavo Pece 2016”, allegando
1.      i file (word o pdf) contenenti gli elaborati, che non dovranno riportare alcun riferimento ai propri dati personali;
2.      il modulo di partecipazione, compilato e firmato (che troverete nell'ultima pagina del pdf allegato a questa mail);
3.      la copia della ricevuta di versamento della quota di iscrizione.

B)     Posta
Inviare all’indirizzo:
Premio Gustavo Pece 2016
c/o La Ruota Edizioni di Maristella Occhionero
Piazza dei Vocazionisti, 4
00138 Roma (RM)
un plico contenente:
1.      una busta chiusa con all’interno il modulo di partecipazione, compilato e firmato e la ricevuta di pagamento della quota di iscrizione (o i contanti)
2.      gli elaborati, in duplice copia, che non dovranno riportare alcun riferimento ai propri dati personali.
Art. 6: le opere che arriveranno alla segreteria del Premio, dopo essere state registrate, saranno lette, in forma assolutamente anonima, dai componenti della Giuria, che designerà i primi tre classificati per ogni sezione.
Il giudizio della Giuria è insindacabile e la stessa non è tenuta a motivare la scelta dei vincitori.
La giuria potrà indicare ulteriori opere degne di nota che riceveranno una menzione in sede di premiazione.
Art. 7: i nomi dei membri della Giuria saranno comunicati solo al termine delle valutazioni dei testi;
Art. 8: i premi per i vincitori sono i seguenti:
1)     Sezione A - Narrativa
1° classificato: attestato e pubblicazione gratuita dell’opera vincitrice da parte de La Ruota Edizioni;
2° e 3° classificato: attestato e proposta di pubblicazione dell’opera selezionata da parte de La Ruota Edizioni.
2)     Sezione B - Poesia
1° classificato: attestato e pubblicazione gratuita di una silloge di poesie inedite da parte de La Ruota Edizioni;
2° e 3° classificato: attestato e proposta di pubblicazione di una silloge di poesie inedite da parte de La Ruota Edizioni.
3)     Sezione C - Racconti a tema “l’integrazione”
1° classificato: attestato, pubblicazione gratuita da parte de La Ruota Edizioni del racconto vincente all’interno di un’antologia contenente i migliori racconti pervenuti e 3 copie della suddetta antologia;
2° classificato: attestato, pubblicazione gratuita da parte de La Ruota Edizioni del racconto selezionato all’interno di un’antologia contenente i migliori racconti pervenuti e 2 copie della suddetta antologia;
3° classificato: attestato, pubblicazione gratuita da parte de La Ruota Edizioni del racconto selezionato all’interno di un’antologia contenente i migliori racconti pervenuti e 1 copia della suddetta antologia.
4)     Sezione D - Haiku
1° classificato: attestato e pubblicazione gratuita di una silloge di haiku inediti da parte de La Ruota Edizioni;
2° e 3° classificato: attestato e proposta di pubblicazione di una silloge di haiku ineditida parte de La Ruota Edizioni.
Art. 9: la cerimonia di premiazione, aperta al pubblico, si svolgerà nel mese di ottobre 2016 presso Forlì del Sannio (IS) alla presenza dei componenti della giuria e con lo staff de La Ruota Edizioni. Luogo e data precisi saranno comunicati in seguito.
I vincitori saranno avvisati via telefono e via mail.
I premi e gli attestati potranno essere ritirati dagli interessati (o da persona delegata) il giorno stesso della premiazione. In caso di mancato ritiro La Ruota Edizioni si occuperà di inviare via posta gli attestati. Ai partecipanti che decideranno di venire alla premiazione, la casa editrice fornirà anche una piccola guida via mail dei posti da visitare in Molise, in modo da far scoprire questa meravigliosa terra a chi non la conosce.
Brani tratti dalle opere che si classificheranno ai primi tre posti verranno letti in sede di premiazione dagli autori stessi oppure da attori e/o attrici invitati all’evento come lettori.
Art. 10: i dati personali saranno utilizzati ai fini del concorso e per la comunicazioni di futuri bandi. Ciò avverrà nel rispetto del D.lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”) e successive modifiche e/o integrazioni.
Art. 11: la partecipazione comporta la piena accettazione di tutti gli articoli contenuti nel presente bando.
Per ulteriori informazioni contattare La Ruota Edizioni, via mail all’indirizzo  info@laruotaedizioni.it oppure tramite telefono al numero 371/1849169.
Il bando è disponibile on line sul sito della casa editrice: www.laruotaedizioni.it e sulla pagina facebook https://www.facebook.com/laruotaedizioni/?fref=ts


mercoledì 8 giugno 2016

"Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij. Un romanzo cullato.


"Le notti bianche" di Fëdor Dostoevskij. Un romanzo cullato.


    

"Le notti bianche" è un romanzo breve ma molto intenso. Uno dei più bei capolavori della letteratura mondiale. Quando ti accingi a leggerlo, già dal titolo e dal nome dell’autore sei colto da una specie di timore reverenziale, specie se sei reduce dalle opere maggiori, e non sai che cosa aspettarti. La trama è abbastanza semplice e può apparire noiosa ad una lettura superficiale, ma Dostoevskij, si sa, si legge con il cuore, non con la testa e soprattutto, in lui, ciò che va letto è quel non sta scritto, il suo significato intrinseco che spetta al lettore cogliere e recepire. Il protagonista è un sognatore, ma non un sognatore qualsiasi. Un sognatore shilleriano.  Egli vive della sua fantasia, ma non è completamente staccato dalla realtà.  La osserva silenziosamente da lontano, cogliendone tutti gli aspetti, le sfumature e le contraddizioni (“loro non mi conoscono, ma io li conosco tutti”), come una silenziosa telecamera nascosta. La sua routine subisce un ‘inaspettata interruzione quando una sera, rincasando, si imbatte in una ragazza di nome Nastenka e se innamora. I due giovani si danno appuntamento in un parco per quattro notti di seguito durante le quali confidano l’una all’altro la loro vita e i loro pensieri.  La felicità del protagonista, purtroppo, non dura a lungo, poiché Nastenka  ama un altro e gli confida di volerlo sposare. Deluso e triste, il protagonista torna nel suo cantuccio e alle sue fantasie. La prima conclusione che si potrebbe trarre da questa storia è che, secondo Dostoevskij , siano sempre destinati a. morire sotto i feroci colpi di scure della realtà. Questo in effetti è il pensiero shilleriano, al quale il nostro autore si ispirò , ma Dostoevskij non la vede affatto cosi. Esistono ,infatti, tanti tipi diversi di sogni. Alcuni la cui realizzazione dipende interamente da noi, ed altri il cui avverarsi dipende da molte altre circostanze, oltre che dalla nostra volontà; il sogno del nostro protagonista rientra in quest’ultima categoria. L’amore è il più rischioso tra tutti i sentimenti. Abbandonarsi ad esso significa accettare il rischio di prendere una batosta. Da notare è il modo in cui il protagonista reagisce alla delusione. Un eroe occidentale si sarebbe suicidato o trasformato in un misantropo. Lui invece no, anzi il suo cuore trabocca di gratitudine per il destino che gli ha concesso di vivere anche un solo “minuto di beatitudine”.  Ciò che ha vissuto e provato gli rimarrà sempre nel cuore, riscaldandogli l’anima negli anni avvenire, a prescindere dalla deludente conclusione. Scopo dell’autore è , da un lato, raccontare la vite dal suo punto di vista, dall’altro, farci capire che a volte il destino ci fa doni improvvisi, che vanno sempre apprezzati, anche se non portano ciò che ci aspettiamo. È un invito a godersi la vita ,non ad evitarla,  e i sogni sono i lumicini che la illuminano. Alla base di tutto c’è un’ idea che la cultura occidentale stenta a recepire o, per lo meno, la recepiscono solo gli animi più sensibili e aperti: non è importante dove si arriva, ma cosa si prova mentre si va. Non pensare al traguardo ma godersi  ogni istante della corsa. Tesi, questa, che io condivido pienamente e che costituisce la chiave di lettura di tutta l’opera  dostoevskiana  e della letteratura russa in generale. Questi personaggi ,figli di un popolo completamente diverso   dagli altri popoli europei, vogliono godersi la vita fino in fondo, si abbandonano ad essa tanto nella negatività quanto nella positività. Non conoscono il rimpianto della rinuncia ad un tentativo. E che dire poi dello stile? Fluido e scorrevole come solo Dostoevskij sa fare. Una volta cominciato a leggere non puoi smettere neanche se lo  vuoi.  Durante la lettura ci si sente sollevare dolcemente  e trasportati insieme all’eroe per le strade di Pietroburgo . si ha la sensazione di essere cullati, come un bimbo. Se questo romanzo avesse un suono, sarebbe quello di un carillon. Dolce , che scioglie i nervi e ti scrolla via di dosso tutta la tensione della realtà. Per questo "Le notti bianche" è un'ottima lettura serale. Un romanzo breve che racchiude un significato grandissimo; intenso ma dolce e rilassante. Un autentico gioiello.






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