Phobia. Appuntamento con la paura
Quando leggi un libro di Dorn, il solo
vedere la copertina ti fa sentire un brivido lungo la schiena. Il
brivido che prova il funambolo mentre cammina a metri e metri di altezza, o
quello del surfista mentre si accinge a cavalcare l’onda tanto attesa. Dal
momento in cui apri il libro, non vedi l’ora di conoscere il protagonista e di
farti trascinare nella spirale di demoni e sentimenti che è la mente umana.
L’ultimo libro di Dorn, però, ha qualcosa di diverso rispetto ai precedenti.
Non si limita a raccontare per il puro intrattenimento o per il piacere
terribile ed euforico che da la suspense. No. Questo contiene un insegnamento.
Che tutti noi, come la protagonista, abbiamo dentro un demone, una phobia
appunto, che se non controllato può toglierci quanto c’è di più bello nel
vivere. Essa, però, va a braccetto con la coscienza. Quella voce senza nome
che, incurante della nostra codardia, ci spinge a scavarci dentro. Ad
affrontare a spada tratta ciò che ci paralizza. Nel romanzo, è impersonata
dall'“uomo con le cicatrici” che prende le identità altrui per nascondere la
propria. All'inizio assume le vesti del voyeur psicopatico , per poi rivelarsi,
alla fine, un poveretto a cui la vita ha tolto tutto, le cui azioni sono
dettate solo dallo scopo di ammonire gli altri a non sprecare l’esistenza nel
rincorrere frivolezze senza costrutto, ma ad aver cura e a godere di ciò che si
ha, perché la vita potrebbe togliertelo da un momento all' altro. Allora il
lettore, dopo averlo odiato, prova compassione per questo disgraziato. Quasi
ammirazione, verso le ultime pagine. Libro consigliato agli amanti del genere e,
soprattutto, a tutti quelli che sono stati presi a schiaffi dalla vita.
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